Sala XI: I Flavi

Dopo la morte di Nerone, l’Impero precipita nel caos. Tra il 68 e il 69 d.C., si contendono il regno quattro imperatori, sostenuti da differenti gruppi di potere: Galba, designato dal senato, Otone, dai pretoriani, Vitellio, dalle legioni germaniche e, infine, Vespasiano, eletto dalle legioni stanziate in Giudea.
Proprio quest’ultimo riesce ad assumere il controllo dell’Impero, dando inizio alla dinastia flavia, proseguita dai suoi due figli, Tito e Domiziano.
Il calco-rilievo raffigurante il trionfo dell’imperatore sull’arco di Tito, eretto da Domiziano, e l’iscrizione che celebra la conquista della Giudea ricordano la presa di Gerusalemme.
Tito continua la politica paterna, ottenendo un largo consenso popolare. Porta a compimento la costruzione dell’Anfiteatro Flavio (il cosiddetto Colosseo) - il cui plastico in scala 1:100 è esposto nella sala - al fine di restituire al pubblico godimento quella parte della città precedentemente occupata dalla Domus Aurea neroniana. 
Domiziano si fa carico di ricostruire gran parte degli edifici del Campo Marzio e del Campidoglio. Commissiona, inoltre, la costruzione di nuovi edifici tra cui il palazzo imperiale eretto sul Palatino ( Domus Augustana), il Foro Transitorio, poi inaugurato da Nerva, e lo Stadio di Domiziano (nella sala è esposto un plastico in scala 1:100 dello Stadio).

Museo della Civiltà Romana - Sala XI: I Flavi