Plastico di Roma imperiale

La storia del plastico ricostruttivo di Roma in età costantiniana (IV secolo d.C.) inizia nel 1933 con la rappresentazione del solo centro monumentale, nell'ambito dell'allestimento della Mostra Augustea della Romanità (1937). Il plastico fu realizzato dall'architetto Italo Gismondi nell'ex pastificio Pantanella che utilizzò tutte le fonti disponibili a partire dallaForma Urbis di Rodolfo Lanciani.
Per i monumenti documentati furono realizzate piante e prospetti mentre, per le aree abitative prive di resti archeologici, furono realizzati modelli rappresentativi dell'edilizia del tempo. In seguito, il plastico fu ampliato fino a comprendere l'intera area urbana entro le Mura Aureliane e allestito definitivamente negli spazi ad esso dedicati nel Museo della Civiltà Romana inaugurato all'Eur nel 1955.
Il plastico fu progettato in scala 1:250, realizzato in gesso alabastrino, con armature in metallo e fibre vegetali. L'intera opera è costituita da circa centocinquanta telai, assemblati, nella quasi totalità dei casi, lungo gli assi stradali.
La vista del plastico, posizionata a livello seminterrato, si può godere dal ballatoio sovrastante che lo circonda su tutti i lati.

Plastico di Roma imperiale